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22 Maggio 2019 : 10 anni

Buon Compleanno Piccola, ti dedico questa poesia di Gianni Rodari scritta alla figlia Paola, ancora bambina:

Il gioco di fare da sola
è quello che più ti tenta
già non vuoi che ti tenga la mano
ogni giorno vai più lontano
per questo sono così pronto
a dirti sempre di sì
per ripagarmi fin d’ora
dei no che mi dovrai dire
per essere giusta con te stessa.

Buone Feste e Auguri splendenti per il 2019

Auguri di Buon Compleanno.

Buon Compleanno Piccola.

 

 

 

“Per Te Gaia, non sia mai inverno, non sia mai sera, sia sempre Primavera”.

 

Auguri di “Buona Pasqua”

Buon Natale

Auguri e saluti 2017

Mi è giunta questa bella immagine del sole che nasce dal mare … i primi auguri e saluti del 2017 da Bordighera.

bordigheraFotografia di Clelia

Auguri di Buone Feste 2016

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“Dolci e affettuosi auguri”

… quelli della nipotina, scaldano il cuore.

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7 anni, auguri.

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Amica mia, è di nuovo il tuo compleanno, eh sì … gli anni passano per tutti. Ma, visto che l’unione fa la forza, insieme alla nostra nuova compagna di giochi

photo_2016-05-22_19-50-15ti abbracciamo e ti auguriamo una vita piena di gioia, di fantasia, di tenerezza. Riempi sempre il tuo cuore di amore.

Buon Primo Maggio

“La grande gioia” di Pablo Neruda

L’ombra che indagai più non m’appartiene.
Io possiedo la gioia duratura dell’albero maestro,
l’eredità dei boschi, il vento della strada
e un giorno deciso sotto la luce terrestre.

Non scrivo perché altri libri mi imprigionino
né per accaniti apprendisti di giglio,
ma per semplici abitanti che chiedono
acqua e luna, elementi dell’ordine immutabile,
scuole, pane e vino, chitarre e arnesi.

Scrivo per il popolo anche se non potrà
leggere la mia poesia coi suoi occhi rurali.
Verrà il momento in cui una linea, l’aria
che sconvolse la mia vita, giungerà alle sue orecchie,
allora il contadino alzerà gli occhi,
il minatore sorriderà spaccando pietre,
il frenatore si pulirà la fronte,
il pescatore vedrà meglio il luccichìo
di un pesce che palpitando gli brucerà le mani,
il meccanico, pulito, appena lavato, pieno
di aroma di sapone guarderà i miei poemi
ed essi forse diranno “Fu un compagno”.

Questo è sufficiente, questa è la corona che voglio.

Voglio che all’uscita dalle fabbriche e dalle miniere
la mia poesia aderisca alla terra,
all’aria, alla vittoria dell’uomo maltrattato.
Voglio che un giovane trovi nella durezza
che ho costruito, con lentezza e con metalli,
come una cassa, aprendola, faccia a faccia, la vita,
e immergendo l’anima tocchi le raffiche che fecero
la mia gioia, sull’altura tempestosa.

da Neruda – Poesie – Nuova Accademia