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Addio a Rita Levi Montalcini

E’ morta oggi la senatrice a vita Rita Levi Montalcini, nella sua abitazione a Roma, aveva 103 anni. Sarà seppellita a Torino, sua città natale, vicino alla sorella Paola.

E' MORTA RITA LEVI MONTALCINI /SPECIALEE’ il 10 dicembre 1986 quando viene consegnato il Premio Nobel per la medicina alla scienziata Rita Levi Montalcini.

Il premio Nobel per la medicina 1986

La famiglia di Rita Levi Montalcini, in basso a destra con la gemellaLa famiglia di Rita Levi Montalcini, in basso a destra con la sorella gemella.

“Ragazzi ho dedicato la vita a studiare il cervello e vorrei dirvi che le droghe sintetiche lo attaccano e lo distruggono. State lontani dalla droga” (Rita Levi Montalcini in uno spot istituzionale contro la droga realizzato nel 1992).

“1989” – Il muro di Berlino spiegato ai ragazzi

muro 1989Il 9 Novembre 1989, cadeva il Muro di Berlino. A vent’anni da quello storico evento esce “1989”, un libro ideato e nato in Italia per le edizioni Orecchio Acerbo con la collaborazione del Goethe-Institut Italien. Pubblicato in altri cinque Paesi europei (Francia, Germania, Polonia, Russia e Spagna) grazie all’iniziativa dell’editore italiano e del Goethe-Institut, racconta il Muro a quella generazione venuta dopo il crollo della divisione fortificata tra Germania Est e Ovest.

La penna di dieci grandi scrittori e la matita di Henning Wagenbreth per un ideale, enorme graffito contro l’intolleranza. Dieci racconti, ricchi di fantasia e colorate suggestioni, contro il tetro grigiore dei muri.
Berlino. Israele-Cisgiordania. Stati Uniti-Messico. Corea del Nord-Corea del Sud. Cipro greca-Cipro turca. Spagna-Marocco. Arabia Saudita-Yemen. India-Pakistan. Thailandia-Malesia. Botswana-Zimbawe. Belfast. Bagdad. Hoek Van Holland. Padova: muri famosi e quasi sconosciuti, grandi e piccoli. A guardarli, sembrano costruiti con mattoni, filo spinato, blocchi di cemento, corrente elettrica, sensori agli infrarossi. Tutti sono tenuti in piedi da un unico, misero impasto: diffidenza, egoismo, paura, odio che separano gli uomini per il colore della pelle, la religione, la cultura, la ricchezza.

La Stampa LIBRI JUNIOR 21/10/2009

“Il palazzo di gelato” (da Favole al telefono di Gianni Rodari)

Gianni Rodari (Omegna, 23 ottobre 1920 – Roma, 14 aprile 1980), è stato uno scrittore e pedagogista, specializzato in scrittura per ragazzi, assai famoso, e tradotto in quasi tutte le lingue del mondo.


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Una volta, a Bologna fecero un palazzo di gelato proprio in Piazza Maggiore, e i bambini venivano da lontano a dargli una leccatina.

Il tetto era di panna montata. Il fumo dei comignoli di zucchero filato, i comignoli di frutta candita. Tutto il resto era di gelato: le porte di gelato, i muri di gelato, i mobili di gelato. Un bambino piccolissimo si era attaccato ad un tavolo e gli leccò le zampe una per una, fin che il tavolo gli crollò addosso con tutti i piatti, e i piatti erano di gelato al cioccolato,il più buono.

Una guardia del Comune, ad un certo punto, si accorse che una finestra si scioglieva. I vetri erano di gelato alla fragola, e si squagliavano in rivoletti rosa. “Presto!” gridò la guardia. “Più presto ancora”. E tutti giù a leccare più presto, per non lasciare andare perduta una sola goccia di quel capolavoro. “Una poltrona!” implorava una vecchiettina che non riusciva a farsi largo fra la folla.

“Una poltrona per una povera vecchia. Chi me la porta? Coi braccioli, se é possibile”. Un generoso pompiere corse a prenderle una poltrona di gelato alla crema e pistacchio, e la povera vecchietta, tutta beata, cominciò a leccarla proprio dai braccioli.

Fu un gran giorno, quello e per ordine dei dottori nessuno ebbe il mal di pancia. Ancora adesso, quando i bambini chiedono un altro gelato, i genitori sospirano: ” Eh, già, per te ce ne vorrebbe un palazzo intero, come quello di Bologna”.